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Ecco come l’UE sta riducendo le emissioni di gas a effetto serra

lentepubblica.it • 14 Aprile 2023

ue-emissioni-gas-effetto-serraMentre l’UE è al lavoro per ridurre le emissioni di CO2, si sta impegnando anche per regolamentare altri gas serra che riscaldano il pianeta Terra, come il metano, i gas fluorurati e le sostanze che riducono lo strato di ozono.


Questi ultimi, sebbene siano presenti in volumi inferiori rispetto alla CO2 nell’atmosfera, possono avere comunque un notevole effetto di riscaldamento.

I deputati della commissione per l’ambiente chiedono ambiziose riduzioni delle emissioni di gas fluorurati a effetto serra e sostanze che riducono lo strato di ozono. Sostengono le proposte della Commissione europea per incoraggiare, ove possibile, l’uso di alternative ai gas fluorurati a effetto serra e alle sostanze che riducono lo strato di ozono, o per mettere in atto misure atte a ridurne le perdite e le emissioni durante la produzione o l’uso.

Ue: ridurre le emissioni di gas serra fluorurati

Il Parlamento voterà in plenaria la propria posizione sulla riduzione delle emissioni di gas fluorurati e sulle sostanze che riducono lo strato di ozono a fine di marzo 2023, prima dell’avvio dei negoziati con i governi dell’UE.

Cosa sono i gas fluorurati?

I gas fluorurati vengono prodotti dall’attività umana e possono essere rinvenuti in apparecchi comuni quali frigoriferi, condizionatori d’aria o pompe di calore, aerosol, solventi e agenti schiumogeni. Questi rappresentano circa il 2,5% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE.

Sebbene i gas fluorurati si trovino nell’atmosfera in quantità inferiori rispetto alla CO2, questi possono catturare più energia solare. L’UE deve ridurre le proprie emissioni, per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050.

Poiché i gas fluorurati non danneggiano lo strato di ozono atmosferico, questi vengono spesso utilizzati come sostituti delle sostanze che riducono lo strato di ozono.

Cosa ha fatto finora l’UE?

I gas fluorurati sono inclusi nall’accordo di Parigi insieme a CO2, metano e protossido di azoto, nonché dagli accordi internazionali sulle sostanze che riducono lo strato di ozono.

Per controllare le emissioni di gas fluorurati, l’UE ha adottato il regolamento sui gas fluorurati e la direttiva sui sistemi mobili di climatizzazione. Il rapporto annuale dell’Agenzia europea dell’ambiente riferisce sulla produzione, l’importazione, l’esportazione, la distruzione e l’uso di materie prime dei gas fluorurati emessi dalle aziende che operano nell’UE.

Cosa vuole il Parlamento europeo?

Per ridurre ulteriormente la presenza di gas fluorurati nell’UE, i deputati vogliono:

  • Rafforzare i nuovi requisiti proposti dalla Commissione che vietano l’immissione nel mercato unico di prodotti contenenti gas fluorurati
  • Eliminare gradualmente gli idrofluorocarburi (HFC) – comunemente usati nel condizionamento dell’aria e nella refrigerazione – immessi sul mercato dell’UE entro il 2050.
  • Avere un attento monitoraggio per garantire che l’eliminazione graduale degli HFC non metta in pericolo gli obiettivi di implementazione delle pompe di calore RePowerEU.
  • Aumentare l’applicazione per prevenire il commercio illegale e la non conformità

La Commissione stima che con l’approvazione della propria proposta di regolamento sui gas fluorurati, da qui al 2050, sarebbe possibile risparmiare 310 milioni di tonnellate di CO2, ovvero l’equivalente della produzione di emissioni annue di gas serra della Spagna nel 2019.

Al fine di ridurre ulteriormente le emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono, gli eurodeputati sostengono la proposta della Commissione per un aggiornamento della legislazione, compreso il divieto di produzione, uso o commercio di tali sostanze (ad eccezione di casi rigorosamente definiti). Chiedono inoltre un migliore monitoraggio, una migliore applicazione e sanzioni più severe per evitare attività illegali

Cosa sono le sostanze che riducono lo strato di ozono?

Presenti negli apparecchi simili ai gas fluorurati, anche le sostanze che riducono lo strato di ozono sono sostanze chimiche prodotte dall’attività umana. Quando entrano in contatto con l’alta atmosfera, queste sostanze possono danneggiare lo strato di ozono che protegge la Terra dalle radiazioni solari dannose.

A causa del loro impatto sull’ambiente, le sostanze che riducono lo strato di ozono vengono gradualmente eliminate dall’UE in linea con un accordo globale del 1989 noto come Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono e per conformarsi agli obiettivi climatici dell’UE e agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Come ridurre queste sostanze?

Al fine di ridurre ulteriormente le emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono, i deputati sostengono la proposta della Commissione per un aggiornamento della legislazione, che include il divieto di produzione, uso o commercio di tali sostanze, ad eccezione di casi rigorosamente definiti. Chiedono inoltre un migliore monitoraggio, una migliore applicazione e sanzioni più severe per evitare attività illegali.

Secondo la Commissione, le modifiche proposte al regolamento sulle sostanze che riducono lo strato di ozono porterebbero a un risparmio di altri 180 milioni di tonnellate di CO2 equivalente entro il 2050, lo stesso delle emissioni totali annue di gas serra dei Paesi Bassi nel 2019.

Cos’è il metano?

Sebbene sia presente anche in natura, il metano può essere generato anche dalle attività umane, come l’agricoltura, l’industria e la combustione di combustibili fossili. Nel 2021 questo gas ha rappresentato il 12% delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE.

Come ridurre le emissioni di metano?

Nell’ottobre del 2021, il Parlamento ha approvato una risoluzione sulla proposta dell’UE per una strategia di riduzione delle emissioni di metano, invitando la Commissione a fissare obiettivi e misure vincolanti di riduzione del metano per tutti i settori, attraverso il regolamento sulla condivisione degli sforzi. Il Parlamento voterà la sua posizione sulla riduzione del metano nel settore energetico entro la fine dell’anno.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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